L’asma e la Bronco Pneumopatia Cronico Ostruttiva (BPCO) sono due patologie ad alto impatto epidemiologico (10,6% di prevalenza sul totale della popolazione Italiana), che comportano un carico socio-economico importante per il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale.
In particolare in BPCO (Oliver et al, 2013):
• Negli ultimi 6 anni il costo medio/paziente/anno è aumentato da 1.308€ a 2.723€ ed il costo varia dai 1.000€ a 5.452 € in base alla gravità;
• Le voci di costo più rilevanti (circa 70% della spesa, 92% in Italia) sono i costi diretti delle ospedalizzazioni e servizi ambulatoriali (+250% e +160% negli ultimi 5 anni); le riacutizzazioni rappresentano la causa più frequente di ospedalizzazione nei pazienti con BPCO.
Nell’Asma:
• il costo aumenta mano a mano che peggiora il controllo della malattia;
• il 46,2% della spesa per l’asma in Italia è ascrivibile al 25% dei pazienti con il peggior controllo;
• in particolare a questi pazienti va attribuito il 55% dei costi legati alle ospedalizzazioni e il 48,1% dei costi indiretti (Accordini S et al, 2006).
L’obiettivo nel trattamento di queste patologie è il controllo evitando gli esiti negativi del mancato trattamento. Per far ciò è necessario, oltre al coinvolgimento del paziente nel miglioramento dello stile di vita, un utilizzo appropriato e continuativo della terapia farmacologica.
Uno studio (Raherison C et al, 2009) ha infatti mostrato che pazienti con BPCO con buona aderenza al trattamento (> 80%) risultavano avere una mortalità ed un tasso di ospedalizzazioni per riacutizzazione inferiore rispetto a pazienti con bassa aderenza.
Terapia combinata
Nei pazienti in cui sono indicati sia i beta-2 agonisti a lunga durata d’azione sia i corticosteroidi inalatori (BPCO moderata-grave, molto grave), la somministrazione di questi farmaci in combinazione mostra una migliore efficacia rispetto ai singoli componenti su diversi parametri
Tratto da VobiSMagazinE luglio 2016
Tratto da VobiSMagazinE luglio 2016